RI NASCERE

La Quaresima dell’anno 2020 resterà indelebile nelle nostre menti per l’aver sperimentato in modo oggettivo il cammino penitenziale di liberazione dal male.

Certamente nessuno di noi si aspettava la pandemia COVID19 anche quando si cominciò a parlare del suo manifestarsi in Cina: ci sembrava qualcosa di lontano, che non ci avrebbe mai toccato e poi, al suo primo apparire in Italia nel Lodigiano, le notizie diffuse ci sembravano esageratamente allarmistiche e invece questo male sconosciuto e perciò ancor più subdolo, ha invaso i nostri paesi, le strade, le case, le famiglie, seminando smarrimento, sofferenza e morte.

La nostra attenzione è stata catturata dalle notizie riguardanti la sua diffusione e ogni giorno abbiamo prestato attenzione alle ordinanze con cui si cercava di circoscrivere la diffusione del virus: ci siamo visti costretti a lasciare le nostre attività abituali, a limitare la vita sociale, la pratica religiosa e, progressivamente, a rinchiuderci nelle nostre case.

Quotidianamente siamo stati informati di contagi, ricoveri e morti: probabilmente molti di noi avranno parenti o amici o conoscenti toccati in prima persona dall’epidemia, forse anche dalla morte. Per tutti un ricordo e una preghiera.

Pensiamo con riconoscenza a medici, personale sanitario, volontari che instancabilmente si prodigano nell’assistenza e anche a quanti hanno perso la vita nel prestarsi per le persone ammalate, con una generosità senza limiti.

Non possiamo però fare a meno di riflettere sulle conseguenze indirette di questa epidemia: perdita di posti di lavoro, famiglie toccate dal lutto e forse rimaste senza mezzi di sussistenza, anziani e bambini rimasti improvvisamente (anche se solo temporaneamente) private degli affetti più cari e incapaci di badare a se stessi.

In questi giorni le notizie parlano fortunatamente di un rallentamento della diffusione del male e, mentre ancora c’è molto impegno nella lotta contro il virus, noi osiamo guardare al futuro, alla rinascita dopo questo tempo di morte: l’epidemia sembra volgere verso il suo epilogo, ma l’emergenza resta per l’assistenza a chi è guarito, ma è rimasto solo e ancora troppo debole fisicamente e psicologicamente per riprendere la vita, persone che hanno perso il loro impiego non coperte da ammortizzatori sociali e quindi prive di possibilità per il mantenimento proprio e della famiglia, persone smarrite per non aver potuto più vedere i propri cari neppure morti e accompagnarli alla sepoltura.

Ci sentiamo di chiedere il vostro contributo, per sostenere anche economicamente tutti coloro che si stanno già impegnando per accompagnare la ri-nascita: citiamo due iniziative sorte qui a Milano (solo perché essendo in loco ci è più facile conoscerle e farle conoscere):

  • “Il Fondo San Giuseppe” promosso dalla Diocesi e sostenuto dal Comune di Milano che si propone di aiutare economicamente chi si è trovato improvvisamente privo di mezzi di sussistenza;

  • “Sacra Famiglia di Cesano Boscone” che sta attrezzando un ambiente per l’accoglienza di persone che sono uscite dalla malattia e si ritrovano sole, ancora bisognose di cure e di sostegno.

Certamente molte altre iniziative simili sono sorte o sorgeranno per affrontare la ripresa, qui in Italia e all’estero. Sappiamo infatti della diffusione del virus in Africa, America Latina e Asia; anche qui oltre all’aspetto sanitario non possiamo ignorare l’emergenza economica che si è venuta a creare in conseguenza della pandemia: ci giungono notizie dall’India di molte persone occupate negli alberghi, nei trasporti e nel commercio che a causa del blocco del turismo si trovano ridotte alla fame e hanno intrapreso viaggi estenuanti con mezzi di fortuna (le ferrovie sono state chiuse per bloccare il diffondersi dell’epidemia) per raggiunger i loro villaggi d’origine, le loro famiglie; molti di loro vengono meno per gli stenti, la fatica e le malattie; così di molti emigrati per lavoro che ora si trovano in paesi stranieri, senza mezzi economici.

Abbiamo sperimentato la pandemia del male, ora ci è chiesto di dare vita alla pandemia della solidarietà! Vuoi aiutarci? La tua offerta, per piccola che sia, ci permetterà di aiutare chi deve ritrovare la forza di ricominciare:

  • Conto corrente postale: 1040214403
  • Bonifico bancario IBAN: IT 08 M 05696 01621 000003398X58 
    BANCA POPOLARE DI SONDRIO AG.22 MILANO
    Intestati a FONDAZIONE MEULI ONLUS   Causale: FONDO EMERGENZA COVID19

Già fin d’ora Fondazione Meulì Onlus, a nome di tutti coloro che potranno essere aiutati, vi ringrazia e vi augura Buona Pasqua, che sia per ciascuno annuncio di speranza e di vita nuova.

 
Milano, 29 marzo 2020
Domenica della risurrezione di Lazzaro

                                                                                     Suor Emanuela Brambilla

                                                                           Presidente Fondazione Meulì ONLUS