ITALIA, Napoli – Rione Sanità

PROGETTO K014 – SETTORE D’INTERVENTO: ISTRUZIONE E SVILUPPO SOCIALE

Il rione Sanità che sorge ai piedi di Capodimonte, è  uno dei centri storici più grandi d’Europa, purtroppo segnato da numerosi indicatori di disagio sociale ed economico.Costituisce una porzione del quartiere Stella-San Carlo all’Arena ed è identificabile come una «periferia al centro» della città partenopea.

Sintesi delle contraddizioni della città con la parte “bella”, turistica, col Cimitero delle Fontanelle che racchiude chiese barocche, palazzi nobiliari, le famose catacombe e il quartiere popolare, dove vivere è un mestiere difficile che comprendi fin da piccolo.Ogni vicolo con i suoi bassi, con le case rimediate ai piani terra della strada, i depositi trasformati in alloggi, è un incrocio di vite.

Si registrano 32mila persone nel rione con un tasso di disoccupazione del 42% che sale al 60% per i giovani.

Nel rione Sanità nascono e crescono tanti bambini e ragazzi, senza lo scudo dei genitori, divisi tra carcere e distacco.Da un punto di vista generale, bambini e ragazzi rappresentano una risorsa, un potenziale umano che permette la rigenerazione di una popolazione e proietta nel futuro un territorio.

Tale potenziale, tuttavia, necessita di investimenti affinché possa dispiegarsi, richiama a un’attenzione particolare quanti hanno responsabilità sociali ed educative, a partire dalle famiglie e dalle scuole, insieme alle altre istituzioni pubbliche e private che regolano e animano la vita associata (servizi sociali e sanitari per l’infanzia e la famiglia, organizzazioni del tempo libero, parrocchie ecc.).

La dispersione scolastica nel rione Sanità è un problema reale e un fenomeno molto diffuso che raggiunge picchi altissimi. Il periodo più a rischio è quello tra settembre e novembre, quando si parte dai tre giorni per arrivare ai dieci di assenze, così fino a dicembre, quando la percentuale di defezioni sui banchi è di oltre il 30%. L’unico istituto di istruzione secondaria rimasto, il “Caracciolo”, è agonizzante per l’elevato calo di iscrizioni e di presenze, cui si aggiunge il numero delle bocciature ossia il 74% nel biennio, che fa parte della scuola dell’obbligo!! Dati che sono un chiaro segnale di allarme!

Il più delle volte, ciò significa manovalanza giovanile senza lavoro né istruzione, pronta per essere assoldata dai clan o destinata a formare le cosiddette “baby gang”. Il fenomeno della devianza e della criminalità giovanile non può certo essere affrontato solo con un presidio più serrato delle forze dell’ordine e con pene più severe.

Allora, per intervenire, ci vuole veramente un esercito: un esercito di cittadini. Quelli che stanno per strada e che, anziché assistere impauriti ai pestaggi, intervengano con determinazione; che pretendano da tutti il rispetto delle regole nei luoghi e nei mezzi pubblici; che diano l’esempio, soprattutto ai più giovani, con comportamenti corretti e rispettosi degli altri. Cittadini che pensino, convinti, che il problema di questi ragazzi violenti non è un problema degli altri. Un esercito di cittadini, che comprenda anche insegnanti, assistenti e animatori sociali, militari, per un cambio di passo culturale. Seguendo l’antico detto africano che dice: “Per educare un bambino si mobilita l’intero villaggio”.

Sappiamo che un lavoro educativo responsabile non può pensare di delegare completamente le azioni alla scuola e alla famiglia; è necessario interessare il territorio. E’ proprio questo che da oltre 40  anni cerca di fare quotidianamente la piccola comunità delle Suore di Maria Bambina. La sua storia conferma e mostra una comunità intenta a vivere tra la gente attraverso:

  • Il doposcuola, frutto di un lavoro di strada, che coinvolge un centinaio di bambini, ragazzi e famiglie del quartiere, napoletani e stranieri.
  • L’accompagnamento nello studio di gruppi di adolescenti e giovani che “osano” iscriversi e frequentare licei e università;
  • La scuola di italiano per adulti stranieri, frequentata da una settantina di uomini e donne per ogni corso;
  • Corsi di attività sportive per i più piccoli;
  • Sostegno per pagamento di tasse universitarie, acquisto di libri, corsi professionali.

L’Associazione di volontariato “Tutticolori” con finalità di solidarietà sociale aiuta le suore in questo percorso di condivisione dei problemi dei cittadini sul territorio.

Tutticolori è uno spazio che oltre a essere un luogo di studio per una quarantina di ragazzi delle scuole superiori e universitari, con il supporto di volontari si pone l’obiettivo di dare vita a una realtà nuova, uno spazio condiviso, in grado di dare corpo e continuità alle iniziative che in questi ultimi anni hanno animato pezzi importanti di vita nel quartiere Sanità di Napoli.

Nel corso dell’anno, viene preso in affitto un appartamento in Vico Palma 14, una vera casa comune in cui ogni studente e ogni volontario/a possa ritrovarsi, riconoscere ed essere riconosciuto, accogliere ed essere accolto. Dal 2013 il gruppo di Tutticolori si è raffozato, composto da tante persone  volontarie, provenienti da  diverse esperienze e con ottime competenze, che si appassionano sempre di più ad accompagnare questa nuova generazione nello studio. L’idea di sostegno si amplia con il progetto di prendersi particolare cura di alcune famiglie e di alcuni studenti fino alla laurea.

In questi anni è cresciuto il volontariato dei giovani liceali che hanno conosciuto la realtà dell’associazione grazie alle attività di “alternanza scuola/lavoro”. Inizialmente accompagnati dai professori, i ragazzi scelgono poi, in autonomia, di proseguire il cammino del volontariato e dell’impegno sociale.

OBIETTIVI E BENEFICIARI:

L’obiettivo principale è combattere la dispersione scolastica, che spesso sfocia in azioni di microcriminalità; la sfida è il successo scolastico, come condizione di fiducia in se stessi per formare coscienze critiche e costruire speranza. La rivoluzione di tale proposta è socio-culturale e richiede evidentemente tempi a lunga scadenza. Le suore di M. Bambina, conosciute come suore della Sanità, sono un riferimento importante. Tutticolori è un riferimento centrale anche nelle “multiple assenze” dei tanti migranti che popolano il rione.

I beneficiari diretti sono un centinaio di bambini delle scuole primarie e medie che frequentano il doposcuola, una quarantina di studenti di scuola superiore e/o università che usufruiscono degli spazi per studiare e una settantina di stranieri che partecipano ai corsi di lingua italiana ma, indirettamente è l’intera comunità di circa 32mila cittadini che popola il quartiere.

COSTO DEL PROGETTO:

Le spese da sostenere sono tante e di diverso genere:

  • libri per i corsi di lingua italiana;
  • libri per gli studenti delle superiori di I e II grado;
  • abbonamenti ad alcuni studenti che devono raggiungere scuole più lontane;
  • tasse universitarie;
  • corsi di attività sportive per i più piccoli;
  • corsi professionali per giovani (parrucchieri, estetiste…);
  • strumenti e materiale didattico.

Abbiamo deciso di raccogliere la cifra necessaria per pagare il corso professionale di parrucchiere, della durata di 3 anni per 3 giovani, per un totale di euro 5.136 (comprensivo del 7% di spese di gestione e amministrazione della Fondazione).