EMERGENZA  KERALA

 

Il KERALA è uno stato dell’INDIA meridionale, una striscia lungo la costa sud-occidentale del paese che si affaccia sull’oceano indiano, dalla parte del Mar Arabico.

Nel Kerala i cristiani sono presenti fin dal primo secolo. Suore, preti, missionari da qui sono stati inviati in tutto il mondo.

I monsoni provenienti da sud-ovest portano piogge durante la stagione che va da giugno a settembre e nuovamente, il monsone da nord-est riporta le nubi a fine ottobre e novembre. Questa cosiddetta “stagione delle piogge” è stata definita la più violenta del secolo, secondo i meteorologi la quantità di acqua scesa in questi mesi è 2 volte e mezza superiore alle normali precipitazioni del periodo. Le porte delle 35 dighe presenti sul territorio sono state aperte quasi contemporaneamente, creando così dei fiumi in piena.

Il conteggio delle vittime è di oltre 400 persone e purtroppo è destinato a salire, gli sfollati sono oltre 800 mila e tra questi le nostre suore di Maria Bambina in loco, nella provincia di CALICUT (come potete vedere dalle foto che ci hanno inviato). Suore e novizie di tre delle nostre comunità hanno dovuto abbandonare il convento che è stato allagato. Solo in uno hanno potuto già rientrare.

La loro più grande preoccupazione è per la gente con cui condividono la quotidianità e le cui case sono praticamente distrutte, immerse nel fango, alcune addirittura portate via come fossero una barca dalla forza dell’acqua, che è arrivata ad oltre 3 metri di altezza. La gente si è immediatamente attivata coi mezzi a disposizione. In attesa dell’arrivo dei soccorritori ha messo in salvo più persone possibili, specialmente anziani e bambini.

Ora si passa alla conta dei danni, alle problematiche legate all’ acqua potabile, ai generi alimentari andati distrutti, agli animali morti e dispersi, alle malattie che si diffondo, al pericolo dei serpenti nascosti negli angoli delle case in mezzo al fango e dunque, alla ricostruzione. I danni all’ agricoltura, in particolare alla coltivazione del riso, sono incommensurabili.

Le suore alzano gli occhi al cielo ancora grigio e minaccioso e pregano affinché la pioggia dia almeno un po’ di tregua, il tempo di recuperare ciò che non è andato del tutto perduto, di mettere al sicuro chi ancora non lo è, di piangere e seppellire le vittime di questa tragedia.

Un grazie di cuore per qualsiasi aiuto che vorrete inviarci per dare un piccolo segno di speranza a tante persone che in questo momento hanno perso tutto e vivono nell’ angoscia e nella disperazione.

 

EMERGENZA  KERALA

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Le nostre Suore al lavoro insieme ad altre sorelle, medici, infermieri e tanta gente di buona volontà che desidera dare una mano……