ETIOPIA, Dubuluk  

PROGETTO K029 – SETTORE DI INTERVENTO: ISTRUZIONE E SOCIALE

LUOGO DI INTERVENTO E CONTESTO:

L’Etiopia, ufficialmente denominata Repubblica federale democratica dell’Etiopia è uno Stato situato nel  Corno d’Africa con una popolazione di 102,3 milioni di abitanti e capitale Addis Abeba.

Priva di sbocchi sul mare, occupa una superficie totale di 1 100 000 chilometri quadrati.

E’ un paese dotato di una grande biodiversità: dai deserti lungo il confine orientale, alle foreste tropicali del sud, ad ampie zone afromontane, nelle parti settentrionali e del sud-ovest.

La popolazione etiope è formata da più di 80 gruppi etnici, si parlano novanta lingue diverse. L’inglese è la lingua straniera più parlata e viene insegnata in tutte le scuole secondarie. L’amarico è la lingua di insegnamento della scuola primaria, ma è stato sostituito in molte aree con l’oromiffa, il tigrino ed il somalo.

L’Etiopia ha stretti legami storici con tutte e tre le principali religioni abramitiche del mondo: ebraismo, cristianesimo e islam. Nel IV secolo, la regione è stata una delle prime al mondo ad adottare ufficialmente il cristianesimo come religione di Stato.

L’economia etiope è fortemente dipendente dai proventi del settore agricolo e gran parte degli scambi commerciali avviene a livello locale, con una limitatissima presenza sul mercato mondiale. L’agricoltura e l’allevamento, praticati con modalità fortemente arretrate dal 78% della popolazione attiva, sono le forme di attività economica più diffuse.

Grandi fattorie commerciali, molte delle quali gestite dal governo, forniscono, sia per esportazione sia per consumo interno: caffè (la coltura largamente più importante, che impiega circa un quarto della popolazione), cotone, tabacco, zucchero, frutta, verdura, cereali, ma la siccità, cui negli ultimi anni si sono aggiunti i disagi causati dalla guerra civile, ha spesso costretto il paese a importare prodotti alimentari di base.

Sebbene esista un gran numero di giacimenti minerari, gli spessi strati di lava vulcanica rendono assai arduo il processo di estrazione, per questo  motivo la stessa produzione industriale si basa principalmente sulla lavorazione di prodotti alimentari e sul settore tessile, del tutto dipendenti dall’agricoltura.

Uno sviluppo rapido sarebbe impensabile senza l’apporto di capitali stranieri, che ancora rappresentano tra il 50% e il 60% dell’intero bilancio nazionale. In particolare è la Cina, anche più di USA o UE, ad essersi affermata come principale partner commerciale dell’Etiopia.

Il PIL infatti ha conosciuto una crescita media intorno al 10% annuo nell’ultimo decennio, ma come è di consueto nei paesi africani lo sviluppo non si è ampliato a tutte le fasce sociali, come dimostra il 167° posto  nella classifica riguardante il PIL pro-capite.

L’impressione generale, quindi, è che la crescita dell’economia etiope sia ancora riservata a una fetta ristretta di popolazione, in una sorta di contrasto sempre più netto tra la ricchezza emergente e una base di povertà assoluta.

Dubuluk si trova nel distretto di Borana, dove i padri della Congregazione Missionaria dello Spirito Santo, detta anche Spiritani, arrivarono e si stabilirono la prima volta in Etiopia nel 1972. La zona di Borana è nella parte meridionale del paese a soli 50 km.al confine col Kenya. I Borana che sono pastori nomadi per la loro sopravvivenza quotidiana dipendono in gran parte dall’allevamento del bestiame. Purtroppo le condizioni climatiche semi-aride con il ripetersi di lunghe stagioni secche e precipitazioni irregolari non agevolano le coltivazioni e rendono difficoltoso anche il mantenimento del bestiame stesso causando spesso mancanza di cibo e dunque mortalità su larga scala.

Nel 2016 l’Etiopia è stata vittima del più intenso periodo di siccità dal 1984, che ha ridotto oltre 10 milioni di persone in stato di carestia, problematica che si è verificata anche  nell’anno 2021/2022 che in aggiunta alla guera nel nord del paese (Tigray) ha acuito ancor di più la povertà e la diffusione delle malattie.

 La missione cattolica di Dubuluk è stata fondata nel 1981 per fornire alloggio agli studenti provenienti da altri villaggi distanti 40/50 km. dall’unica scuola superiore governativa presente in paese. Attualmente presso la missione c’è un edificio che un tempo era adibito a scuola materna gestita da altre congregazioni, lasciato poi inutilizzato dopo la loro partenza. I Padri Spiritani vorrebbero nuovamente dare vita alla scuola materna in quanto la recente e lunga siccità che ha colpito e continua a colpire questa parte del paese ormai da un paio di anni consecutivi ha determinato una grande migrazione di persone dai villaggi a Dubuluk. Intere famiglie sono state collocate in due campi di soccorso che ospitano circa 80.000 persone dei quali ovviamente la maggior parte bambini. I Padri intendono utilizzare la struttura per rispondere all’esigenza educative ed igienico sanitaria dei più piccoli.

 Il progetto inizierà a gennaio 2023, inizialmente si prevede una presenza per almeno 3 giorni la settimana con attività di vario genere: educative, istruttive, ludiche e verrà fornito il pasto.

 La richiesta iniziale dei padri è relativa all’acquisto di:

  • materiale didattico
  • giochi e giostrine (scivolo,altalena)
  • stuoie
  • stoviglie
  • primo rifornimento di cibo per cominciare.

 OBIETTIVI E BENEFICIARI:

L’obiettivo è di trasformare lentamente un programma informale di intrattenimento in un vero e proprio asilo funzionante 5 giorni su 7 con insegnanti qualificati entro settembre del prossimo anno con la conseguente ritrutturazione dello stabile. In questo modo oltre a dare una buona educazione di base si monitora lo stato di salute dei bambini e gli si garantisce un pasto equilibrato almeno una volta al giorno.L’auspicio è che le famiglie dei 2 campi profughi di circa 80.000 persone decidano dunque di stabilirsi in pianta stabile per poter dare un futuro dignitoso alle nuove generazioni. 

COSTO DEL PROGETTO:  

Il costo del progetto è di circa 4.300 EURO (comprensivo del 7% di spese di gestione e amministrazione).

I primi acquisti del materiale didattico….

Con l’arrivo anche dei giochi, l’asilo viene inaugurato!!Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò. I bambini, soprattutto del campo profughi avranno un posto sicuro dove trascorrere qualche ora in un luogo bello, pulito dove imparare e avere un pasto completo.