ETIOPIA, YABELLO

PROGETTO K035 – SETTORE D’INTERVENTO: SOCIALE E SANITARIO

LUOGO D’INTERVENTO E CONTESTO:

L’Etiopia, ufficialmente denominata Repubblica Federale democratica dell’Etiopia, è uno stato situato nel Corno d’Africa con una popolazione di 102,3 milioni di abitanti e capitale Addis Abeba. Nell’Etiopia di ieri e in quella di oggi vivono da sempre una moltitudine di etnie con origini, cultura, lingua e religioni differenti.

La popolazione etiope è formata da più di 80 gruppi etnici, si parlano novanta lingue diverse. L’inglese è la lingua straniera più parlata e viene insegnata in tutte le scuole secondarie. L’amarico è la lingua di insegnamento della scuola primaria, ma è stato sostituito in molte aree con l’oromiffa, il tigrino ed il somalo. L’Etiopia ha stretti legami storici con tutte e tre le principali religioni abramitiche del mondo: ebraismo, cristianesimo e islam. Il 63% della popolazione è cristiana, il 34% mussulmana e il restante 3% di altre religioni.

L’economia etiope è fortemente dipendente dai proventi del settore agricolo e gran parte degli scambi commerciali avviene a livello locale, con una limitatissima presenza sul mercato mondiale. L’agricoltura e l’allevamento, praticati con modalità fortemente arretrate dal 78% della popolazione attiva, sono le forme di attività economica più diffuse. Grandi fattorie commerciali, molte delle quali gestite dal governo, forniscono, sia per esportazione sia per consumo interno: caffè (la coltura largamente più importante, che impiega circa un quarto della popolazione), cotone, tabacco, zucchero, frutta, verdura, cereali, ma la siccità, cui negli ultimi anni si sono aggiunti i disagi causati dalla guerra civile, ha spesso costretto il paese a importare prodotti alimentari di base. Il PIL ha conosciuto una crescita media intorno al 10% annuo nell’ultimo decennio, ma come è di consueto nei paesi africani lo sviluppo non si è ampliato a tutte le fasce sociali, come dimostra il 167° posto  nella classifica riguardante il PIL pro-capite.

L’impressione generale, quindi, è che la crescita dell’economia etiope sia ancora riservata a una fetta ristretta di popolazione, in una sorta di contrasto sempre più netto tra la ricchezza emergente e una base di povertà assoluta.

In Etiopia il clima varia soprattutto in funzione dell’altitudine, passando dal torrido e arido delle terre più basse al fresco di alta quota. Trovandosi appena a nord dell’Equatore, il Paese conosce poche variazioni di temperatura nel corso dell’anno. Le piogge sono determinate dal monsone di sud-ovest, che interessa il Paese da giugno a settembre, ma colpisce solo alcune aree, vale a dire l’altopiano e i versanti montuosi esposti a sud-ovest.

Nella zona sud-orientale del Paese vi sono due periodi piovosi meno intensi, in genere marzo-maggio e ottobre-novembre, che in alcuni anni lasciano quelle aree a secco provocando siccità. La stragrande maggioranza della popolazione etiope vive in aree rurali occupandosi di agricoltura e allevamento. Lo sviluppo è iniziato nelle città ma nei villaggi, è ancora parecchio lontano. E’ un territorio prevalentemente montuoso e molto arido dove la gente è davvero povera, lotta quotidianamente per le necessità di base: cibo, acqua, medicine ed istruzione. L’agricoltura è di sussistenza, basata su coltivazioni stagionali.

“NON CONOSCIAMO MAI IL VALORE DELL’ACQUA, FINCHE’ IL POZZO NON SI PROSCIUGA” Thomas Fuller

E’ proprio sulla problematica dell’acqua, il cosiddetto “ORO BLU” che ci viene chiesto ancora una volta aiuto. Lo scorso anno avevamo provveduto alla costruzione di una cisterna in un villaggio della zona, questa volta l’intervento è proprio alla missione di Yabello (nella zona Borana, regione di Oromo al confine con Kenya e Somalia) dei Padri Spiritani. Attualmente la cisterna presente raccoglie acqua sufficiente solo per le necessità dei padri e in alcuni periodi dell’anno non basta.

Con la sostituzione di una più grande si potrà sopperire in parte anche alla richiesta della gente del compound nella stagione più secca e rispondere anche alle esigenze dei vari gruppi che presso la missione hanno le loro attività pastorali. La siccità da anni è quasi una caratteristica in quelle zone del paese, dove l’emergenza idrica è ormai divenuta normalità. Il 2022 dopo 3 stagioni delle piogge consecutive mancate, è stato fra i peggiori di sempre e il 2023 non si è rivelato da meno.  L’acqua che scorre tra i rivoli di zolle di terra spaccata dal caldo torrido, è contaminata e il trasporto con le autobotti molto costoso.

OBIETTIVI E BENEFICIARI:

I beneficiari sono centinaia di persone abitanti del piccolo centro di Yabello.

L’obiettivo principale è di sopperire almeno nei mesi più secchi alla sua mancanza ed evitare che donne e bambine debbano percorrere ogni giorno kilometri sotto il sole cocente per una piccola tanica di acqua magari anche contaminata, con tutte le conseguenze di salute che comporta il suo utilizzo.

COSTO DEL PROGETTO:

Il costo del progetto è di euro 8.667,00 per l’acquisto della cisterna e la messa in opera attraverso la costruzione di un bacino idrico più grande, con conseguente posizionamento. (Comprensivo del 7% per le spese di gestione ed amministrazione della Fondazione)